Allarme, tutti fuori! Anche nei nidi e nelle scuole dell’infanzia le prove di evacuazione si effettuano almeno due o tre volte l’anno. Prove a misura di bambino, contro incendio, terremoto e in qualche – raro – caso anche alluvione. Un gioco da prendere seriamente, ma senza paura.
Prove di evacuazione, previste per legge
Secondo l’ultimo Rapporto sulla sicurezza a scuola, le prove di evacuazione sono effettuate con regolarità nel 98% delle scuole per il rischio incendio e terremoto. “In ogni scuola, asili nido compresi, si organizzano le prove di evacuazione”, lo prevede il Testo Unico sulla sicurezza del 2008, a cui si è aggiunto un decreto del 2014 dedicato alla prevenzione incendi negli asili nido.
Al nido, al suono del fischietto
La prima prova antincendio, al nido, va organizzata entro due mesi dall’inizio dell’anno educativo. E se ne devono effettuare almeno tre. “L’allarme viene dato dalle educatrici con un fischietto. La sirena è obbligatoria solo nei plessi scolastici più grandi”, spiega l’esperta. “I bambini più piccoli vengono portati in braccio a due a due o trasportati su un carrello 3 o 4 per volta, mentre a quelli che camminano viene insegnato come afferrare una corda semplice oppure fare il trenino o, ancora, entrare all’interno di un elastico trainato dall’educatrice che li conduce fuori come in un gioco. Tutti comportamenti che devono diventare standard, tanto che in alcuni asili le prove si ripetono anche con cadenza mensile”.
Alla scuola dell’infanzia, fiabe per non avere paura
Con i bambini un po’ più grandicelli della scuola dell’infanzia, tra i 3 e 6 anni, alle prove si affiancano anche attività per spiegare quel che accade e come ci si deve comportare in occasione di un’emergenza. “Si utilizzano storie come quella dei tre porcellini, filastrocche, disegni da colorare, canzoncine per memorizzare cosa fare e farli riflettere”, spiega Lorenzo Federico.